Vento pallido soffia dentro i nostri cuori
dittatore senza meta non ha tempo per gli onori
danziamo soffocati come foglie prive di colori
ogni tanto ci poggiamo e ci rialziamo spettatori
Non ho mai scritto con l'idea di dover scrivere, ho scritto qualche pensiero mai pensato.
Vento pallido soffia dentro i nostri cuori
dittatore senza meta non ha tempo per gli onori
danziamo soffocati come foglie prive di colori
ogni tanto ci poggiamo e ci rialziamo spettatori
Sono una marionetta senza volto
senza nome,
non riesco ad imitar il volo
del calabrone
una bambola priva di ogni forma
di emozione,
Galileo guardandomi direbbe
eppur si muove.
Sono come la corda di un violino
rotto
un orologio che non emette più alcun
rintocco
un ramoscello verde in un albero ormai
morto,
mi nascondo dietro un foglio e partorisco
il mio aborto.
Un lottatore che cerca il suo avversario
e non lo trova
lottar contro se stessi non è mai facile
la prova
provando ad aspettar che la felicità mi bagni
e piova,
l’ombrello è troppo grande per far si che qualcosa
si muova.
Rimangon poche righe in queste rime così
piene
continuo a respirare ma inspiro solo
cherosene
Eraclito quel giorno pensò e disse proprio
bene,
Ora tutto scorre, la libertà si trova fuori
dalle mie vene.
L’amore è come un ago conficcatosi nel cuore,
un ciarlatano
abbindolatore,
una musica suonata senza accordatore.
Mille aghi e urlo di dolore,
nel silenzio spingo l’acceleratore
accorcio la mia vita senza paura ne timore
sarò io a guidarne il flusso, ne ho già preso il timone.
Mi segue in questi oceani fatti di abnegazione
nessun pirata, né fama né acclamazione,
solo il silenzio a suonar la sua canzone
ed un solo ascoltatore a sentir l’esibizione.
Io credo che l’amore sia una forma di tumore.
Nella stanza degli specchi
si riflette la mia immagine
in ogni porzione di luce si manifesta
una parte di ciò che sono.
Qualche vetro si è rotto
mostrandomi
schegge d’ombra conficcate nel mio cuore.
In ogni riflesso manca qualcosa
ciò che rimane celato
le parti peggiori che la vita
mi ha donato.
Tutto ciò è cosi irreale
da non poterlo accettare.
Prima di chiudere la porta
di questo paradiso mortale
mi volto e vedo
ciò che realmente sono.
Ogni spicchio
ogni specchio
ogni porzione
riflette
la stessa essenza
la stessa luce
la stessa ombra
lo stesso tutto
lo stesso vuoto
la stessa immagine
lo stesso io.
Il nulla.